• sabato , 23 Novembre 2024

Mezzo tweet per Bruxelles

Solo quattordici commissari Ue su Ventisette sono su twitter.Barroso sceglie l’istituzione.Tajani è in arrivo. La Kroes vince vestita di Chanel n.5.
Quattordici su ventisette. Quindici da domani, guarda caso. Ai piani della Commissione europea, l’organo esecutivo e garante dei Trattati Ue, Twitter è una moda solo a metà, il che è strano per una istituzione che da anni spinge sul tasto della e-conomy e invita a giocare la carta della comunicazione e delle nuove tecnologie.
Il presidente Barroso non twitta, anche se lo fanno tutti i suoi portavoce e la Commissione stessa che lui rappresenta. “Non è una presenza personale, per il momento – spiegano a Bruxelles -. La sua posizione è comunque quella dell’istituzione che è ben visibile su questo network”. Assenti anche l’economico Olli Rehn e lo sceriffo della concorrenza, Joaquin Almunia. Come la britannica del Servizio esterno, Lady Ashton. Presenti tutte le direzioni dell’esecutivo, comunque. L’informazione non manca. Non viene eccessivamente personalizzata, però.Almeno sinora.
La più gettonata del twit è Neelie Kroes, l’olandese delle Comunicazioni che questo pomeriggio contava 35.130 seguaci. Si gestisce in parte da sola, e lo si è visto la scorsa settimana quando alla domanda “come è vestita?” ha risposto “mi crederebbe se le dicessi che ho solo una goccia di Chanel n.5”. Era una citazione di Marylin Monroe. La signora ha un umorismo tutto suo che spesso costringe i suoi collaboratori a blindarla negli incontri coi giornalisti.
La inseguono il francese del mercato interno Barnier (8.211), la lussemburghese della Giustizia (7523), la responsabile dell’ambiente Hedegaard (4852), la titolare degli aiuti umanitari Georgieva (4260). Numeri bassini, a dir la verità, ma è questione di tempo. Il fenomeno è relativamente nuovo.
Ciò non toglie che fa piacere notare come quattro commissario Ue abbiano meno followers di @Straneuropa. Sono la signora della Salute (Vassiliou), quella dell’Immigrazione (Malmström), il fiscale Semeta e lo slovacco dei rapporti istituzionali Sefcovic. Va bene che non dura, ma finchè sono dietro va bene…
Manca all’appello l’italiano Antonio Tajani. Il suo staff giura che è questione di poco. “Lavoriamo da tempo al lancio del commissario dell’Industria su Twitter, dicono i suoi collaboratori, possiamo partire nelle prossime ore”.
Servirà? Dipende. Il twit freddo e burocratico non spacca. Aiuta la comunicazione immediata delle notizie, almeno nel mondo dell’9informazione. Stuzzica l’approccio politico. Lo si è visto la scorsa settimana dopo il vertice Ue sulla crescita, il cui la svedese Malmström ha detto Troppo tardi e tropo poco, critica come l’ungherese al Welfare, László Andor. Li hanno parecchio rilanciati. Segno che, sui social network, il dibattito è l’anima del commercio.

Fonte: a Stampa del 5 febbraio 2012

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