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L’investitore emotivo

Ma cosa vogliono gli operatori economici (grandi o piccoli che siano) quando investono il frutto di sudati risparmi oppure importanti capitali propri e altrui? I libri di testo danno una risposta all’’apparenza semplice: il massimo rendimento con il minimo di rischio. Meir Statman della Santa Clara University sviscera la complessità di una risposta come questa nel libro di prossima pubblicazione (ma di cui ampi stralci sono stati anticipati dal Behavioral & Experimental Finance eJournal) intitolato “”What Investors Really Want: Know What Drives Investor Behavior and Make Smarter Financial Decisions””.
Con l’’ausilio della psicologia e utilizzando sia aneddoti sia alta matematica, Statman indaga negli errori cognitivi e nelle emozioni che influiscono sulle scelte d’’investimento. In fin dei conti, pretendiamo di avere al tempo stesso il prestigio di un hedge fund e l’’alone di un fondo socialmente responsabile. Chi riesce a fare quadrare questo cerchio, non è – come si ritiene – un operatore freddo che utilizza esclusivamente tecniche analitiche, ma un emotivo che agisce sovente d’impulso.

Fonte: Gazzetta Finanaziaria de Il Foglio del 21 febbraio 2011

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