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Borsa nervosa, lo spread si allarga a 500 punti

Btp record al 6,29%. Frena l’ industria, Milano giù del 2% La diagnosi della Commissione Ue sulle debolezze dell’ economia italiana, e la necessità di riforme strutturali non cambia perché ora c’ è una nuova amministrazione Olli Rehn, commissario Ue agli Affari economici L’ asta del Tesoro All’ asta per 3 miliardi di Btp-5 tassi al top dal ‘ 97, ma la domanda (4,4 miliardi) è buona Il monito di Schäuble Il ministro delle Finanze tedesco avverte: nessuno finanziamento monetario per i deficit.
Prima la schiarita poi di nuovo le nuvole: i mercati reagiscono così alle attese, e alle difficoltà, del nuovo governo a guida Mario Monti. L’ aria di tempesta, quella che si è abbattuta sull’ Italia mercoledì scorso prima dell’ annuncio delle dimissioni dell’ esecutivo di Silvio Berlusconi, è rimasta comunque lontana. I rendimenti dei Btp decennali che in mattinata erano calati fino a 6,3%, sono risaliti in chiusura al 6,7% e lo spread con i Bund tedeschi di uguale durata che si era ristretto fino a 446 punti base è tornato ad ampliarsi fino a sfiorare i 500 punti, chiudendo a 492. Piazza Affari ne ha risentito e dopo un avvio in rialzo è arretrata anche a causa dei dati negativi della produzione industriale diffusi da Eurostat per poi chiudere in perdita dell’ 1,99%. In negativo anche tutte le altre piazze europee appesantite dal prolungarsi delle crisi dei debiti sovrani e dalla inefficacia delle cure di Bruxelles: Parigi cede l’ 1,28%, Francoforte l’ 1,19, Londra lo 0,47% e Madrid il 2,15%. Sull’ andamento della giornata ha influito anche il risultato dell’ asta dei Btp a 5 anni, offerti nell’ importo massimo previsto di 3 miliardi: una quantità comunque limitata che è stata tutta assegnata senza problemi ma a tassi in forte salita. Il rendimento lordo a 6,29% è di quasi un punto superiore a quello di un mese fa ed è la punta più alta da 14 anni a questa parte. Eppure il risultato non è stato considerato troppo preoccupante dagli esperti. Perché i rendimenti – come spiegano fonti della Banca d’ Italia che cura per il Tesoro le aste dei titoli pubblici – anche se alti sono stati pur sempre inferiori a quelli espressi dal mercato secondario immediatamente prima del collocamento, oltre che molto più bassi di quelli, massimi (7,50%), registrati alla chiusura del mercoledì supernero. Ulteriore fatto positivo, fanno ancora sapere gli esperti di Palazzo Koch, è che, pure in condizioni di mercato particolarmente difficili, una quota elevata del collocamento sia stata aggiudicata a specialisti esteri. Durante la mattinata gli operatori hanno segnalato l’ intervento su Italia e Spagna della Bce, che comunque la scorsa settimana ha ridotto gli acquisti di titoli dell’ eurozona a 4,48 dai 9,5 miliardi della settimana precedente. E il presidente della Bundesbank Jens Weidmann ha rimarcato che tali misure «devono giungere al termine». La temporaneità del programma di acquisti dei titoli dei Paesi in difficoltà è un dato acquisito all’ Eurotower, non è una novità, lo ha detto più volte anche il suo presidente Mario Draghi, ma ieri sono tornati a ribadirlo in tre, fuori e dentro la Banca. Weidmann, il banchiere centrale olandese Klaas Knot (il sostegno della Bce all’ Italia «è temporaneo e soggetto a condizioni») e il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble secondo il quale il finanziamento del debito pubblico dei Paesi in difficoltà attraverso la banca centrale europea non avrà luogo. Intanto il presidente del Consiglio incaricato Monti sta cercando di accelerare, tra le difficoltà, i tempi per la formazione del governo proprio guardando a Borsa e Btp. «Sono sicuro – ha detto ieri – che i mercati avranno pazienza temperata con la razionalità».

Fonte: Corriere della Sera del 15 novembre 2011

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