• venerdì , 22 Novembre 2024

Bankitalia: stretta al credito, non si attenua la morsa. Verso nuovo peggioramento

Il credit crunch non molla le aziende. Non si allenta infatti la stretta creditizia delle banche: in questo secondo trimestre ci sarà un nuovo peggioramento (seppur contenuto). Lo segnala la Banca d’Italia diffondendo i risultati per gli istituti italiani dell’indagine sul credito bancario nell’area euro. In Italia, nel primo trimestre 2013, «il grado di restrizione dei criteri adottati nella concessione di prestiti alle imprese è rimasto invariato, in linea con quanto registrato nel complesso dell’area euro». «La cautela delle banche – sottolinea ancora Via Nazionale – continua a riflettere principalmente le percezioni sul rischio di credito, connesse con le condizioni cicliche. In prospettiva nel trimestre in corso si registrerebbe un nuovo, contenuto, inasprimento».
Nel primo trimestre del 2013, invece, il grado di restrizione dei criteri adottati nella concessione di prestiti alle imprese è «rimasto invariato, in linea con quanto registrato nel complesso dell’area dell’euro».Mutui a famiglie meno rigidi da inizio 2013
Per quanto riguarda i mutui, si è «leggermente attenuato l’irrigidimento» delle condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, che «continua a risentire delle sfavorevoli prospettive del mercato immobiliare».
Verso domanda di credito meno debole La domanda di prestiti, osserva ancora Palazzo Koch, «sarebbe rimasta molto debole, sia per la componente connessa con il finanziamento di investimenti in capitale fisso per il credito alle imprese sia per la bassa fiducia dei consumatori per quello alle famiglie. In prospettiva la debolezza della domanda di credito dovrebbe attenuarsi nel trimestre in corso».
Miglioramento dei depositi
Per le condizioni di accesso alle fonti di finanziamento,
conclude Via Nazionale, «si è evidenziato un contenuto deterioramento per il mercato interbancario, a fronte di un lieve miglioramento per i depositi collocati presso la clientela al dettaglio».

Fonte: Sole 24 Ore del 24 aprile

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