Fabrizio Saccomanni difende la «mini Imu» da 400 milioni di euro complessivi, che i contribuenti sono chiamati a pagare entro il 24 gennaio, definendola «equa». E sostiene che la rivalutazione delle quote di Bankitalia non rappresenta un regalo alle banche e alle altre istituzioni che le detengono. Il ministro dell’Economia parla alla commissione Finanze della Camera, che sta esaminando il decreto Imu-Bankitalia. Si augura che il testo del governo, redatto con molta fatica, non venga modificato. E soprattutto dice «no» allo stralcio delle norme sulla Banca d’Italia dal provvedimento, come prospettato dai parlamentari di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle: «Lo stralcio – sostiene – genererebbe incertezze».
Mini-Imu «equa» Saccomanni ricorda che i contribuenti, con la mini-Imu, pagheranno meno del 10% di quanto avrebbero versato con l’Imu intera: 400 milioni anzichè 4,4 miliardi di euro. L’equità sarebbe determinata dal fatto che i contribuenti non vengono «discriminati» in base alla tempistica con cui i Comuni hanno aumentato l’aliquota dell’Imu prima casa. Il ministro, che spera non siano apportate modifiche al provvedimento nel passaggio alla Camera, si rende conto del peso che è stato caricato sul settore bancario-assicurativo per poter cancellare la seconda rata Imu (sono stati aumentati tutti gli acconti d’imposta) «ma si trattava di identificare risorse certe in un tempo molto breve».
Bankitalia, nessun regalo La rivalutazione delle quote Bankitalia non è, secondo il ministro, un regalo a chi le detiene, in particolare le banche. Anzi, è convinto che la norma, che rivaluta un capitale divenuto negli anni «simbolico», rafforsi sia l’istituto di via Nazionale e sia la base patrimoniale delle banche. Tuttavia la rivalutazione delle quote – il cui valore si avvicinerà a circa 7,5 miliardi di euro, con un dividendo massimo distribuibile ai partecipanti di 450 milioni – non avrà effetti sul patrimonio di vigilanza delle banche partecipanti ai fini dell’«Asset quality review» che la Bce condurrà quest’anno. Nessuna minaccia all’indipendenza di Bankitalia, assicura Saccomanni. Le norme non impediscono a soci stranieri di acquistare quote, ma i requisiti di onorabilità saranno valutati dal Consiglio superiore della stessa Bankitalia.
Le assicurazioni del ministro non convincono Daniele Capezzone (FI). Il presidente della commissione Finanze della Camera sostiene che si tratti di un «esproprio» a danno dei cittadini e di «un regalo a qualche grande banca». Chiede perciò di stralciare la parte del decreto riguardante Bankitalia e rinviarla ad altro provvedimento. Critiche anche sull’Imu, visto che il governo aveva promesso la cancellazione totale dell’imposta sulla prima casa.
Mps, risparmio tutelato Per Mps i Monti bond non sono un regalo, ma un prestito a tasso penalizzante. A Siena la tutela del risparmio è «tutelata», dice il ministro.
Istat, Padoan bocciato La nomina di Pier Carlo Padoan alla presidenza dell’Istat è stata bocciata dalla commissione Affari costituzionali del Senato. Saccomanni la commenta così: «Chiedete a Franceschini», ministro per i Rapporti con il Parlamento.
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Fonte: Il Giornale del 17 gennaio 2014