L’accesso al credito continua ad essere uno dei problemi più rilevanti per le imprese. Credito per investire ma anche per finanziare il circolante. Abbiamo visto nei mesi passati aziende rifiutare commesse perché non erano sicure di ricevere i pagamenti e non trovavano credito per finanziare la produzione. Ora la domanda sta ripartendo, soprattutto quella internazionale grazie al valore più basso dell’ euro. E’ un treno che non bisogna perdere perché non è detto che il livello attuale sia destinato a durare. Le banche non sono generose perché non possono permetterselo, le sofferenze sono elevate e l’ allocazione del capitale tiene conto di una serie di fattori tra i quali il rischio. La fusione tra Fidindustria Lazio e Confidimpresa Lazio è una buona notizia: nasce una struttura più forte che potrà meglio sostenere le imprese nel loro rapporto con le banche. Un credito garantito da un confidi credibile consente all’ impresa di pagare tassi più contenuti. L’ unico modo per rendere disponibile un maggior credito è lavorare sui sistemi di garanzia.La fusione tra i due confidi promossi dal sistema Confindustria è un passo nella giusta direzione ma è solo il primo. Nella regione di confidi ce ne sono ben 82 e averne tanti serve a poco se non hanno risorse sufficienti a sostenere una adeguata domanda di garanzie. Sarebbe bene che si andasse verso un consolidamento per servire meglio le imprese e la crescita. Andiamo verso tempi ancora più difficili, la manovra di Tremonti, quelle che Regioni ed enti locali stanno per varare in risposta a quella nazionale peseranno sulle tasche dei cittadini attraverso maggiori tasse, costi più elevati dei servizi e redditi fermi. Meno consumi e meno crescita: è il momento di aiutare le imprese, in particolare quelle esportatrici, e il turismo, per far sì che un po’ di denaro continui a circolare e la ripresina alla quale stiamo assistendo non venga soffocata sul nascere
Fonte: Repubblica del 22 giugno 2010La ripresina non va soffocata sul nascere
L'autore: Marco Panara
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