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Promoteia:la ripresa arriverà fra due anni

Lo scossone per l’economia italiana ci sarà ma la recessione che ci tocca in sorte quest’anno, con una contrazione dell’1,7% del Pil, va vista come un colpo di coda della crisi finanziaria del 2007; già l’anno prossimo, infatti, l’attività produttiva potrebbe vedere una leggera ripresa (+0,2%), destinata a dispiegarsi nel 2014 (+1,5%) in funzione dell’intensità «con cui saranno applicati i provvedimenti che ridurranno le barriere protezionistiche nei diversi mercati». Il quadro previsivo presentato ieri dal think tank bolognese Prometeia guidato dall’economista Paolo Onofri contiene, implicitamente, il riconoscimento che la macchina messa in moto dagli interventi del governo Monti e dall’iniziativa di politica monetaria della Bce di Mario Draghi qualche risultato lo sta già dando: si attenua l’incertezza sui mercati, si riduce lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi e il percorso della gestione del debito italiano appare già oggi molto meno accidentato.
Per questo i numeri presentati da Prometeia differiscono sensibilmente dalle stime del Fondo monetario internazionale che ha previsto per il nostro Paese due anni di recessione con una contrazione pari al 2,2 per cento. Ciò che varia rispetto alla previsione degli esperti di Washington è anche il giudizio sulla capacità di tenuta della moneta unica e sulla chance di una risoluzione dell’attuale crisi dei debiti sovrani. Prometeia ritiene che i recenti progressi economici e istituzionali abbiano reso trascurabile la possibilità di una rottura della moneta unica «anche se – ammette il professor Onofri appena prima dell’ennesima revisione al ribasso del rating italiano apportata dall’agenzia americana Fitch – qualcuno nel mondo anglosassone ci punta ancora. E restano i timori alimentati dalle difficoltà della Grecia».
Naturalmente, anche il sismografo di Prometeia registra il dato nuovo negativo dello scenario macroeconomico internazionale e cioè che l’intera Europa quest’anno è in recessione a fronte di previsioni per l’economia americana leggermente migliorate rispetto a qualche mese fa.
Una recessione che nel caso dell’Italia è determinata in prevalenza dalla dinamica della domanda interna e dei consumi: in particolare la stima di Prometeia è per una riduzione dei consumi del 4,5% tra l’estate del 2011 e l’estate del 2013, una correzione decisamente superiore a quella intervenuta fra il 2007 e il 2009; sono le famiglie quindi i soggetti più colpiti dalla crisi mentre per le imprese gli sgravi Irap e l’adozione dell’Ace dovrebbero evitare una caduta marcata degli investimenti.

Fonte: Sole 24 Ore del 28 gennaio 2012

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