Il Sottosegretario allo Sviluppo Economico è un giurista a tutto campo: avvocato, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale, Presidente onorario della Corte dei Conti e già componente della Corte dei Conti Europea. E in gran parte sulle sue spalle, tuttavia, che grava lonere della politica economica per la tecnologia, come si è visto dalla sua partecipazione, a nome del Governo, al recente seminario in cui è stato presentato il rapporto della Fondazione Think sul Cloud Computing .
E un laico delleconomia della tecnologia ma tre testi recenti lo hanno interessato: il settimo volume delle Foundations of Evolutionary Economics di Carsten Herrmann-Pillath della Scuola di Management di Francoforte, il volume Reverse Innovation di Vijay Govindarajan e Chris Trimble, e il libro Jugaad Innovation di Navi Radjou, Jaideep Prabhu e Simone Ahuja . Cosa hanno in comune questi studi di un teutonico e meticoloso economista che lavora sulla riva del Meno ed economisti-tecnologici indiani ed anglosassoni che dividono il loro tempo tra la madrepatria e la costa orientale degli Usa (non solo per insegnare e fare ricerca ma anche come consulenti di alcune delle maggiori multinazionali, quali la General Electric)?Lanalisi di Hermann-Pillath (in corso di pubblicazione presso Edward Elgard) è dedicato allevoluzione della tecnologia da semplice a complessa ed al contesto istituzionale necessario per facilitarli. Gli altri due volumi circolano da tempo negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna (nonché in India) ma non sono di facile reperimento in Italia. Hanno una matrice comune: sottolineano il ruolo dellinnovazione frugale basata su improvvisazioni brillanti (Jugaad, in Hindi, vuol dire svelto, furbo, brillante) . I lavori citano una vasta gamma di esempi di innovazioni che , nate in Paesi in via di sviluppo come frutto di ricerche a basso costo (quindi, frugali), hanno conquistato vaste quote di mercato in Paesi ad alto reddito medio in campi dalla diagnostica medica alla meccanica . Finanche alla gestione del risparmio.
LEuropa ha di fronte a sé una lunga fase di austerità in cui tutti dovremo abituarci a spendere meno. Il motto che dovrebbe guidarci potrebbe essere combattere la frugalità con la frugalità.
In Italia, peraltro, lo dovremmo sapere sulla nostra pelle: negli anni del miracolo economico, le nostre innovazioni furono frugali (dalla 500 alla lambretta, dalle nuove combinazioni chimiche ai primo modelli di minicomputer portatili) . Anche nei nostri distretti industriali si è privilegiate linnovazione frugale. Pure le piccole imprese la hanno privilegiata; tra i tanti esempi la fabbrica di molle nei pressi di Frosinone diventata un modello per il resto del mondo.
Innovazione frugale per la crescita
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