La Commissione Ue si prepara a promuovere riforme e risanamento, ma invita ad andare avanti con la manutenzione del sistema.
Il Tesoro nazionale è al sicuro, risanamento e riforme vanno bene, ma altri interventi servono perché lItalia attraversi il guado. La Commissione Ue ritiene che la risposta dellItalia alla sfida della sostenibilità dei conti pubblici sia stata «determinata e dampio respiro» tanto che, «se le misure saranno tutte adottate, Roma non avrà bisogno di altri aggiustamenti in termini strutturali per rispettare il programma 2012-2015». Lincognita per il pareggio di bilancio è il ciclo, ma lì cè poco da fare. Piuttosto bisognerà rimboccarsi le maniche per correggere una competitività di sistema che costringe il Bel Paese ancora in mezzo al guado. Il piano di riforme del governo Monti è stato «rilevante a ambizioso», stima Bruxelles. Tuttavia «restano margini per ulteriori interventi» perché lavoro, prodotto, reti, scuola e servizi riescano a funzionare come si deve nel mondo moderno.
I tecnici del commissario Ue allEconomia, Olli Rehn, stanno dando gli ultimi ritocchi alle raccomandazioni da inviare alle capitali, i rilievi e i consigli per consolidare le politiche di bilancio e dare la scossa a quelle macroeconomiche, nel nome delle nozze tempestose fra rigore e crescita. E un esercizio delicato che rientra nellambito del “semestre europeo”, fase in cui i Ventisette hanno deciso di verificare la compatibilità delle loro manovre finanziarie e dei piani di riforma con gli obiettivi comuni a dodici stelle. Ogni paese ha spedito il programma 2012, e la coda pluriennale, il 30 aprile. Mercoledì la Commissione presenterà le conclusioni da proporre al Consiglio, cioè ai governi, che dovranno timbrarle al vertice di fine giugno. La pagella italiana, due documenti visti da La Stampa in esclusiva, evidenzia pregi, difetti, rischi e opportunità dellazione necessaria per fare del Bel paese una macchina più competitiva e integrata in Europa.
Italia in mezzo al guado
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