C’era daspettarselo. Silvio Berlusconi ha rimesso un piede nel campo della politica e subito si è riattivata la
Sostenere che DellUtri abbia estorto alcunché a Silvio Berlusconi, su di uno sfondo in cui compaiono rapporti con ambienti mafiosi e creazione di fondi esteri, significa aver aperto un nuovo capitolo giudiziario destinato ad accompagnare il Cavaliere per almeno un altro decennio. Non a caso Berlusconi sembra aver innestato la retromarcia rispetto ai bellicosi progetti di alcune settimane or sono. Eppure lex premier avrebbe il diritto di verificare se davvero gli italiani hanno condiviso la congiura che ha portato alla caduta del suo Governo.
Indubbiamente, proprio un anno fa, lesecutivo del Cav aveva sbagliato la manovra economica. E troppo facile incolpare di ciò il solo Giulio Tremonti, il quale era stato costretto ad impostare unoperazione che mediava tra linee tra loro incompatibili (il risanamento e la diminuzione della pressione fiscale). E un fatto però che gli osservatori internazionali non avevano creduto in quellimpianto (che tra laltro spostava lobiettivo del pareggio di bilancio nella prossima legislatura); ed è altrettanto vero che, nel mese di agosto, il Governo non era stato in grado di apportare adeguate, sufficienti e tempestive correzioni nel segno delle indicazioni contenute nella lettera della Bce del 5 agosto.
Ma il Circo Barnum delle lobby internazionali, dei grandi quotidiani (patrocinatori del
Ebbene, oggi, ad un anno di distanza da quella terribile estate del 2011, ci accorgiamo che, nel frattempo, è capitato di tutto ma non è cambiato nulla. Troppi tentativi di aggiustare le cose da ultimo nel vertice Ue del 28-29 giugno – sono durati lo spazio di un mattino; lo spread sui Bund viaggia a livello dei 500 punti; il pil presenta un segno negativo di oltre 2 punti; il Tesoro annulla lasta dei titoli di Stato del 14 agosto, i cui tassi sfiorano ormai la soglia della insostenibilità. Per quanto il Governo si ostini a negarlo, nel mese prossimo possiamo aspettarci di tutto, compreso lintervento del Fondo Salva Stati con annesso commissariamento da parte della Trojka (diciamola tutta la verità !).
Se la memoria non ci fa difetto nei giorni tristi che precedettero e seguirono il G 20 di Cannes (dove Berlusconi andò senza portare seco – e non per sua responsabilità – il decreto che i partner si aspettavano) si parlò della possibilità di un consistente prestito allItalia da parte del Fmi, che venne rifiutato per non rinunciare alla sovranità nazionale (lo stesso sgangherato argomento usato la settimana scorsa da quanti, alla Camera, hanno votato contro la ratifica del fiscal compact). Viene da chiedersi anche sulla base dellesperienza greca se non sia stato un errore rifiutare quellopportunità che, un anno fa, avrebbe avuto dei costi politici ed economici meno pesanti di quelli che sarebbero necessari oggi.
Ma,detto in confidenza tra di noi, gli investitori internazionali possono avere fiducia in un Paese che non sa ancora con quale legge elettorale voterà lanno prossimo, che rischia di avere, in Parlamento, un happening di forze politiche, non solo eccentriche, ma ostili anche alla disciplina della Ue e delle Autorità internazionali, che considerano possibile unalternativa ad una linea di rigore, purchè in cambio sia spogliato, a colpi di illusorie imposte patrimoniali, un manipolo di riccastri ? Il male dellEuropa sta nel suo modello sociale. E tutti ne siamo protagonisti e partecipi. Così, alla fine, lunico modo per sopravvivere è quello di stringere un patto tra le forze politiche che sostengono lattuale Governo, impegnandosi a governare insieme, se gli elettori lo confermeranno, fino alla conclusione dellemergenza. Se mai conclusione vi sarà. Noi ne dubitiamo. La Vecchia Europa sta uscendo di scena.
Il cav.non e’ ancora tornato sulla scena e gia’ si attiva la macchina del fango
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