Altri segnali vengono a dire che la recessione nel nostro paese si sta fermando. Il livello degli ordini allindustria ha conosciuto un rimbalzo a maggio e nella media degli ultimi tre mesi terminanti a maggio ha segnato una crescita dell1,4% rispetto ai tre mesi precedenti.
Non è molto, anche perché il livello degli ordini resta ancora sotto quello dellanno precedente, ma sono i primi segni positivi dopo tanto tempo di dati negativi. A favorire questo rimbalzo hanno concorso la tenuta delle esportazioni e la ricostituzione delle scorte, dopo mesi di destoccaggio. La domanda interna resta ancora debole. Si spera che, se verranno effettivamente pagati parte dei debiti della Pubblica amministrazione, si possa assistere a qualche recupero di domanda interna dopo lestate.
Molti diranno sempre che non ci potrà essere ripresa in Italia se non si fanno le riforme, se non si tagliano la spesa pubblica e gli sprechi, se non migliora la produttività e la competitività del nostro paese. Tutto vero, ma la congiuntura economica va avanti anche senza i se e un buon governo è anche quello che sa approfittare di questi segnali per ridare fiducia alla gente.
Ecco allora che sarebbe utile definire, una volta per tutte, le questioni Imu e Iva senza aspettare settembre, sapendo che gli italiani si aspettano comunque di dover pagare qualche cosa. La trasformazione dellImu in imposta per i servizi comunali (e quindi da pagare anche e soprattutto dai possessori di prime case, come già avviene per la raccolta dei rifiuti) e laumento selezionato dellIva possono essere compensati da qualche riduzione dellIrpef sui redditi bassi. Se così si facesse, finirebbe lincertezza fiscale, i consumatori avrebbero maggiore fiducia e il Governo potrebbe dedicarsi a cose più serie.
La ripresa e le cose da fare
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